Un Piccolo Omaggio a Giovanni Michelucci

Nel nostro mestiere i progetti più ambiziosi non si possono realizzare soltanto con la testa e con le mani, serve anche un po’ di pancia, di istinto. E spesso nascono da incontri fortuiti.

Quando i proprietari di questa abitazione ci hanno contattato, ad esempio, non avevano in mente di affidarci l’intero progetto di ristrutturazione e arredamento della loro casa: volevano semplicemente qualche spunto per la cucina. Quando mio fratello Luca li ha raggiunti, però, e ha cominciato a proporre materiali e soluzioni, hanno capito che potevano fidarsi della nostra competenza. E a quel punto hanno chiesto di espandere il discorso a tutta l’abitazione.

Quando poi Luca è venuto nel mio ufficio, e mi ha fatto vedere la pianta della casa, sono rimasto davvero colpito dalle sue particolarità. Quella scala a semi-ventaglio, ad esempio: con quell’alzata bassa, e la pedata ampia, mi sembrava disegnata da Giovanni Michelucci.

Per esprimere tutto il potenziale dell’abitazione, però, era necessario risolvere alcune questioni di partenza. La casa era stata originariamente progettata da un architetto pistoiese, Rossi, che l’aveva pensata come un’abitazione unica. Nel corso degli anni, però, i proprietari precedenti l’avevano suddivisa in due porzioni, facendole perdere parte della sua armonia originale. C’erano stanze e arredi che cozzavano con la geometria degli spazi. Quindi siamo partiti dalla riconfigurazione delle stanze principali, dei loro equilibri e funzionalità, per poi andare a lavorare su tutta la casa.

Disegnando i primi bozzetti ho intuito che il punto focale dell’abitazione doveva essere il semicerchio al centro della zona giorno. Un’area sfruttata male, con qualche poltrona e una stufa a pellet. Così, d’accordo con i proprietari e il loro geometra, l’abbiamo completamente ripensata.

Avendo in mente le zone relax  e pranzo del ponte di uno yacht, ho trasformato quella porzione di soggiorno in un’area da vivere a tutte le ore: con al centro un magnifico tavolo Spyder in cristallo di Cattelan Italia, sovrastato da un lampadario di design Nemo, e lungo tutta la balaustra una comoda e spaziosa panca-divano dove potersi rilassare.

Essendo così centrale, volevo che fosse vivibile ad ogni ora del giorno. Da lì si vede ogni punto della casa, e ho ripensato l’arredamento in base a questa idea di spazio. Ho ad esempio studiato un particolare mobile triangolare per quest’area, a diaframma, dove posizionare la TV e gli accessori per la zona pranzo, ma che delimitasse anche il soggiorno dagli accessi alla zona notte. Ottimizzando spazio e funzionalità.

Questa geometria di equilibri è servita anche a valorizzare l’altra porzione del soggiorno. L’area relax era composta da una lunga e alta parete circolare, che schiacciava la prospettiva dei bei puof Pianca che avevamo scelto. Così ho giocato sull’arredamento e sulle luci, per renderla più armoniosa: tramite una speciale lampada Nemo a forma di conchiglia, posizionata a metà altezza, che ricorda un punto di fuga, e tramite una particolare soluzione per il mobile-TV.

Visto che la casa aveva questi richiami ai lavori di Michelucci, infatti, ho pensato di ‘omaggiarlo’ con un particolare mobile Pianca dalla forma ascensionale. È composto da una lunga tavola verticale, staccata dalla parete, che interseca un appoggio orizzontale sospeso. Una soluzione non banale, che restituisce spessore alla prospettiva della stanza.

Lo stesso principio è stato usato anche per valorizzare il soppalco che sovrasta il soggiorno: prima del nostro intervento l’area era stata chiusa da una parete in cartongesso, per ricavare una piccola stanza da letto. Abbiamo deciso, insieme ai clienti, di trasformarlo in uno studiolo. Abbattendo la parete, tornando a valorizzare la balaustra, e aggiungendo due scrivanie ad appoggio che affacciano sulla zona giorno. Ho cercato poi di puntare sulla luminosità, con un’alta e ampia cassettiera a specchio multiuso.

Essendo Michele un cuoco professionista, una delle richieste principali era quella di realizzare una cucina totalmente rinnovata, con funzioni specifiche. Inizialmente la casa prevedeva un piccolo cucinotto, che precedeva un’ampia sala da pranzo con camino. Visto che la zona pranzo era stata ripensata nel soggiorno, insieme abbiamo deciso di sfruttare la sala per realizzare una grande cucina, che fosse performante come quella di un ristorante. Piano di lavoro in Dekton di Cosentino—uno dei materiali più solidi e belli per questo genere di servizi, a metà strada fra ceramica e ferro galvanizzato—, lavello multifunzione Franke, piano cottura a induzione (per la massima funzionalità e pulizia), frigorifero professionale, e due cantinette a temperatura controllata per i vini, isola centrale in acciaio inox (per preparazioni specifiche) con tavolo-penisola in rovere massiccio a forte spessore, chiaro richiamo alla tradizione ed alla convivialità.

Rimaneva da capire cosa fare del vecchio cucinotto. La soluzione mi è venuta in mente all’improvviso, ma è stata accolta con grande calore da tutti: “facciamoci un bel bagno”. La divisione della casa, infatti, aveva ridotto lo spazio del piano superiore, e il bagno di servizio delle camere era piuttosto piccolo.

Non è sempre necessario utilizzare nuovi materiali per ristrutturare e arredare una casa: quando si hanno idee e competenza, si può anche giocare sul recupero. Per il piano del bagno, infatti, abbiamo riutilizzato una porzione di una panca che si trovava vicino al camino della sala. Un bellissimo pezzo di castagno, che non volevo fosse sprecato, e che dopo essere stato lavorato è diventato un vero e proprio pezzo di design.

Sul fondo della stanza, infine, ho chiesto al geometra di far alzare la porta-finestra, in modo da poterci posizionare sotto una vasca matrimoniale idromassaggio con tutti i comfort. Con l’affaccio direttamente sulla vegetazione, quel bagno è diventato una vera e propria spa nel bosco con vista sulla vallata.

Questo genere di progetti, che ti richiedono immaginazione e impegno per risolvere i problemi, sono i più difficili. Ma sono anche quelli che ci danno le maggiori soddisfazioni. E tutto questo è stato possibile grazie ai proprietari, che con il loro gusto e la loro fiducia ci hanno permesso di confezionare la casa dei loro sogni.

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Patrizio Innocenti

Interior Designer per Innocenti arredamenti